DISSAPORE.COM – La coprofagia da P.P.Pasolini a Bruce Willis…

DISSAPORE.COM – La coprofagia da P.P.Pasolini a Bruce Willis…

Fast_Food_Nation_01

La verità è dura da digerire: ma tutti dobbiamo mangiare la nostra dose di…

Cosa hanno in comune Pier Paolo Pasolini e Bruce Willis? Tralasciando l’evidenza dell’essere appartenenti alla medesima specie e al medesimo genere (uomo – maschio), sono stati entrambi apostoli di una verità alquanto indigesta e cioè che noi tutti mangiamo merda. In senso lato e in senso figurativo.

Come dimenticare il cameo di Bruce Willis in “Fast Food Nation” in cui, incalzato dal direttore del Marketing di una grossa catena di fast food sulla presenza di batteri fecali negli hamburger, dice:

«Sai… penso che ci potrebbe essere un po’ di merda anche in questa carne. Soltanto una piccola quantità microscopica. […] C’è sempre stata merda nella carne. E probabilmente tu la mangi da una vita. Non sta succedendo niente di illegale, ricordati che la carne viene cotta e le griglie sono stata calibrate accuratamente per essere sicuri di uccidere ogni piccola parte di quella robaccia. […] basta cuocerla! È tutto quello che devi fare. […] La verità è dura da digerire: ma tutti noi dobbiamo mangiare la nostra dose di merda».

DISSAPORE.COM – Dalla parte di Murray

DISSAPORE.COM – Dalla parte di Murray

Il packaging da DDR dei prodotti a marchio e Don DeLillo.

birra1Al supermercato ci imbattemmo in Murray Jay Siskind. Nel suo cestino c’erano alimenti e bevande generici, tutti prodotti non di marca, avvolti in involucri comuni, bianchi, dalle etichette semplici. C’era una lattina bianca con la scritta PESCHE IN SCATOLA. C’era una busta bianca di prosciutto affumicato senza la finestrella in plastica per la vista di una fetta campione. Un barattolo di noccioline abbrustolite con un’etichetta sui cui si leggevano le parole NOCCIOLINE IRREGOLARI. Mentre li presentavo, Murray continuava ad annuire alla volta di Babette.

«È la nuova austerità, – disse. – Imballo insipido. Mi attrae. Mi sembra non soltanto di risparmiare i soldi, ma anche di dare un contributo a una sorta di consenso spirituale. È come la Terza guerra mondiale. È tutto bianco. Ci porteranno via i colori per usarli nello sforzo bellico».

Fissava Babette negli occhi, estraendo alcuni articoli dal nostro carrello e annusandoli.

«Queste noccioline le ho già comprate. Sono rotonde, cubiche, butterate, grinzose. Noccioline rotte. Un sacco di polvere in fondo al barattolo. Però sono buone. Ma soprattutto mi piacciono gli imballi in sé. Avevi ragione, Jack. È l’ultima avanguardia. Coraggiose forme nuove. Capaci di scuoterti». DaRumore Biancodi Don DeLillo, 1985.

Il protagonista ed io narrante di Rumore Bianco, romanzo di Don DeLillo, è il fondatore del dipartimento di studi hitleriani in una piccola università nel Midwest degli Stati Uniti. Ha una moglie (la terza o la quarta) obesa ed un collega, Murray Jay Siskind, che si sta battendo per introdurre Elvis Presley come materia di studi del dipartimento di Cultura Popolare Americana.

Tutto è pop, in Rumore Bianco, persino la paura della morte che in un’epoca di consumismo sfrenato (erano i fulgidi anni Ottanta, baby…) può essere sconfitta acquistando ed ingerendo un pionieristico farmaco. Tant’è che buona parte del romanzo è ambientata in un supermercato.

Autoproduzione 2.0 – L’Unità 07/01/2013

Autoproduzione 2.0 – L’Unità 07/01/2013

Kickstarter non è l’unico. Come lui c’è Indigogo, Fundable, Crowdfunder o GreenUnite, per i progetti legati all’ecologia, oppure Appsfunder, per le applicazioni per smartphone e tablet. In Italia abbiamo Musicraiser, piattaforma specifica per band, etichette, organizzatori di eventi e per tutte quelle figure che ruotano attorno alla scena delle cinque note. Che nella musica, spesso, si ricorra all’autoproduzione non è una novità. La cultura del D.I.Y. (Do It Yourself) ha visto i suoi natali nella scena anarco-punk inglese grazie ai Crass, importata nel Belpaese da gruppi come i Kina, perpetuata e rivendicata fino ad oggi da Kalashnikov Collective e molti altri, è sempre stato un grido di battaglia ed una presa di posizione contro le major. Possiamo forse considerare queste piattaforme una forma evoluta del D.I.Y.? Siamo di fronte all’autoproduzione 2.0?

Autoproduzione: È febbre sul web. L’Unità – 7 Gennaio2013

prima pagina unitàautoproduzione unità

L’anima dark di Renzo e Lucia

L’anima dark di Renzo e Lucia

Il giovane varesino Andrea Tomassini illustra il romanzo manzoniano per l’editore Curcio. «Ho puntato molto sul tratto per cercare di ricordare al lettore la tradizione della silografia»

«Ho conosciuto I Promessi Sposi per gioco» racconta Andrea Tommassini, giovane illustratore varesino, che ha prestato il suo tratto per una nuova edizione del romanzo più famoso di Alessandro Manzoni, per i tipi di Armando Curcio Editore. «Ero alle elementari e in televisione mandavano uno sceneggiato Rai con Alberto Sordi nei panni di Don Abbondio. Il giorno dopo la messa in onda, a scuola, la maestra ci leggeva i brani del romanzo e da subito, per me, quella storia, i suoi personaggi e i luoghi descritti, hanno avuto una forte connotazione visiva».

Era il 1989 e, solo un anno più tardi, il trio comico Marchesini, Lopez e Solenghi mise in scena un’esilarante parodia della travagliata vicenda di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. La storia la conosciamo tutti: studiata (e a volte mal tollerata) da generazioni e generazioni di studenti della scuola dell’obbligo. «Al liceo, si può dire che abbia subìto I Promessi Sposi, come tutti – confessa Andrea, laureato al Dams di Bologna e diplomato al Joe Kubert’s World of Cartooning – ma è stato all’Università che ho imparato a conoscere Alessandro Manzoni e ad apprezzarne il lato umano, soprattutto.

Da “L’anima dark di Renzo e Lucia”. Il Varesino 12/05/12

D.O.D su La Provincia

D.O.D su La Provincia

Guida punk alla spesa low cost. Una blogger svela i trucchi.

 

«È nato tutto per gioco – racconta Valeria – perché andare a vivere da sola ha voluto dire anche imparare a fare la spesa, bilanciando il portafoglio con la necessità di mangiare qualcosa di buono».

Così, dopo una serata con gli amici allietata da una birra «sconosciuta ma buonissima» trovata nel discount sotto casa, Valeria ha pensato di condividere sul web le sue “scoperte”. Anche perché si è resa conto di quello che sta mettendo in difficoltà i creativi di tutto il pianeta: i consumatori si fidano più del giudizio di una community on line che della pubblicità. Ed è logico: chi confeziona gli spot ha l’intento dichiarato di mostrare solo i pregi di un prodotto, mentre un consumatore disinteressato può raccontarne tranquillamente i difetti.

Così la community attorno a Valeria sta crescendo, tanto che una buona parte dei post su www.discountordie.org sono scritti da lettori che vogliono partecipare all’esercizio di abilità dello scovare leccornie low cost tra gli scaffali di Lidl e Penny Market.

 

Chiara Frangi per La Provincia di Varese, Lunedì 30 Gennaio 2012

“Con la Brignani, via all’era delle autoproduzioni” Varese Report – 14 Giugno 2010


…C’era una volta una brava scrittrice, Valeria Brignani, che esordisce con un bel romanzo, “Casseur”, e dopo cinque anni conclude il secondo romanzo. E allora? Se lo autoproduce: va in copisteria, paga il conto, vende il volume al prezzo politico di cinque euro, se lo promuove da sola. Con un book trailer sofisticato e incisivo, nulla di simile mai visto a Varese, che propone ad un pubblico rigorosamente under-30 le atmosfere del romnanzo. E al suo arrivo a Varese, lancia, con un banchetto, anche altre autoproduzioni di giovani intelligenti. Editori spiazzati (soprattutto quelli che pubblicano a pagamento), mondo culturale lasciato dietro anni luce, piccole nicchie parnasiane “te saludi”, come dicono nella vicina (e sbrigativa) metropoli…

“Amor di libro è giovane” Varese News – 10 Giugno 2010

…13 Giugno 2010
Ritorno all’ordine
Di Valeria F. Brignani
Il terzo appuntamento è con Valeria F. Brignani, giovane autrice varesina, che presenterà in anteprima il suo ultimo romanzo Ritorno all’ordine (Qu’est que ce vous voulez que Ça me foute). L’evento prevede la commistione delle parole del romanzo, la musica di El Toxyque e le immagini di Samuela Iaconis….

“-Ritorno all’ordine- per la scrittrice Valeria Brignani” Varese Report – 9 Giugno 2010

…La scrittrice Valeria Brignani, una tra le giovani autrici più interessanti a Varese, presenterà a Laveno e a Varese il suo ultimo romanzo. Sembra che siano passati anni luce dalla sua opera prima, quel “Casseurs” che, per grinta e linguaggio, non era passato inosservato. Da allora (era il 2005), molta acqua è passata sotto i ponti. E dall’universo giovanile border-line e trasgressivo, siamo passati ora ad un romanzo intitolato “Ritorno all’ordine”…