“Mitologia di famiglia” Rolling Stone – Novembre 2005

 

 

Rolling Stone Novembre 2005

Cristina Guarducci

MITOLOGIA DI FAMIGLIA

Fazi

 Se fosse un film, dietro la macchina da presa ci sarebbe Tim Burton. Se fosse una canzone, sarebbe Lullaby dei Cure. Perché è onirico, visionario e gotico. Ma non è dark perché non è freddo e sozzo di ragnatele e assenzio. Il romanzo è divertente. Assurdo e divertente come certe fiabe di Gianni Rodari. E crudele. Ci sono bambini legati a culle invase dagli insetti. Ci sono aborti e incesti. C’è la magia nera. Streghe e licantropi. Cadaveri in cerca di corpi giovani e sani da abitare. Guarducci ha creato una geografia degna di certi fantasiosi anime o di Enki Bilal (Immortal). La Villa Paludosa infestata da creature malefiche. Le Isole Difronte coi suoi abitanti selvaggi (verranno tutti sterminati da un raffreddore). Le Spiagge Piatte. Lo Stanzino Delle Scope. La temutissima Camera Del Pescecane. Tutti con la maiuscola. Tutti luoghi dell’infanzia della protagonista e della sua numerosa famiglia divenuti mitologia… Di come con l’ironia si può sconfiggere l’orrore.

Valeria Brignani

“Il dio della scopata” Rolling Stone – Ottobre 2005

 

 

 

Rolling Stone Ottobre 2005

Ben Meyers

IL DIO DELLA SCOPATA

Baldini e Castoldi

 

Prendete Holden Caulfield e trasferito in una Londra fatta di luoghi squallidi e post sbronza perenni. Myers ambienta il libro in grigi ambulatori medici, nella calca nervosa della metropolitana, vicoli che puzzano di piscio, call center orwelliani. “Cristo, datemi una pistola!”, digrigna tra i denti il protagonista. Ma lui. L’io narrante, è uno che dice di avere “un’erezione nei confronti della vita”. E’ uno che riesce a descriverti una matita e farti credere che Dio stesso (o chi per lui) l’abbia sognata e creata per te. Una cura metafisica per i dettagli. Macchie di sudore, di drink rovesciati, di umidità e di sperma. Un supermercato diventa la Casa della Fila degli Angeli. E per il sorriso di un angelo-cassiera vale la pena di dare un senso a tutta l’esistenza. Come è giusto e santo struggersi contemplando la scia di una lumaca sull’asfalto. E poi c’è la ricerca di qualcosa: il dio della scopata, rock star trasgressiva e quasi profetica (i riferimenti a Marilyn Manson sono tanti e scientifici) che si è ritirata a vita solitaria dopo un attentato. Spinto dall’esigenza di £££ e ancora £££, il protagonista dedicherà sette giorni e sette notti alla ricerca dello Scopatore. Humor, heavy metal e un’attitudine panico-satanica fanno da sfondo.

Valeria Brignani

“L’anarchica della città giardino” Specchio – 10 Settembre 2005

L’ANARCHICA DELLA CITTA’ GIARDINO di Anna Sartorio

“Tutto comincia in un ascensore, dove i bambini da soli non possono andare. Ma la figlia dei portinai ci va, e mentre viaggia nel proibito incide sulla pulsantiera, primo atto di anarchia, la parola revuelta. Poi cresce e diventa casseur. Una che imbratta i muri della Città Giardino (la leghista e lagalista varese) perché non trova latra via per far uscire la propria inquietudine. Valeria Brignani, nel suo romanzo d’esordio, racconta il mondo urticante di chi la notte psorca facciate e spacca vetrine. E convince – contro ogni buon senso – grazie ad un linguaggio netto e a farsi con soggetto, verbo e complemento oggetto. Finalmente. Il suo sguardo, al di là di certe forzature anticonformiste (e dunque conformiste), è indisponente, insaziabile e splendidamente ingenuo. Fortuna che esistono ancora sguardi così.

“Casseur, viaggio nell’inquietudine giovanile” VareseNews – 28 Aprile 2005

Si intitola “Casseur. La lotta, l’ebbrezza e la città giardino” (Gaffi editore) ed è l’opera prima della varesina Valeria Brignani. Una storia che parla di nuove generazioni, cruda e con una sete di assoluto come solo puo’ esserlo una storia di ragazzi, vissuta veramente. Un viaggio che comincia nell’ascensore di un palazzo del centro di Varese. Luogo temuto e agognato di una piccola bambina, figlia di portinai. Una scritta, un graffio: REVUELTA. È l’inizio di un’avventura che continua negli anni e nella città, nei luoghi tipici della gioventù varesina….

“CASSEUR: La lotta, l’ebbrezza e la Città Giardino” Gaffi Editore in Roma, 2005

n. 14 – Serie grigio nichel
Pagg. 175
Formato 12X16, brossura, colori.
Codice ISBN 88-87803-44-7
Uscita: febbraio 2005

Un viaggio che comincia nell’Ascensore di un palazzo al centro di Varese, oggetto di timore e desiderio da parte della bambina, figlia dei portinai. La lotta ha inizio proprio dentro alla scatola magica, contro la quale la ragazzina getta la propria rabbia sotto forma di “graffio”: una R.E.V.U.E.L.T.A. contro gli adulti e le ingiuste regole della loro convivenza.
Un viaggio dentro e intorno a sé, nelle nebbie di una Varese che non è solo canapa svizzera e lega nord, ma anche inquietudine, fermenti vitali, urgenza di movimento, voglia di colore e calore. (dalla prefazione de iQuindici – Wu Ming Foundation).

Scaricabile nella biblioteca copyleft de iQuindici.