Non ricordo come. Ma anni fa sono venuta a sapere di questo appuntamento al Pinch di Milano in cui chiunque poteva salire sul palco e raccontare qualcosa che non voleva far sapere alla propria madre. Uniche regole: doveva essere vero, non letto e non durare per più di 5 minuti.
Ho contattato Matteo Caccia, che seguivo su RadioDue, e gli ho scritto che avrei voluto raccontare una storia. Ciò che non volevo far sapere a mia madre è che non avrei mai sposato Giovanni Floris e che iniziava così: “Non dite a mia madre che non si rammendano le calze a rete“.
Dopo quella volta sono tornata diverse volte sul palco del Pinch e con Matteo e Federico Bernocchi ho collaborato anche a “Il grande freddo” uno storyshow organizzato in occasione del festival I BOREALI del 2016 organizzato dalla casa editrice Iperborea.
Sul palco del Pinch ho raccontato tante altre storie che non avrei voluto far sapere a mia madre. Ho raccontato di quando, da adolescente, ho perso tot diottrie perché usavo una lente a contatto alla volta per sperperare soldi in cd (la maggior parte brutti). O di quella volta in cui, applicando alla lettera il manuale di autodifesa femminista, ero sul punto di urlare di avere la candida durante un viaggio notturno in treno… e tante altre storie. Ma la primissima che ho raccontato, con la voce che tremava e le parole smangiucchiate, in cui raccontavo che Satana mi aveva aggiustato il termostato… beh, è finita qui. Mica lo sapevo io che le registrava tutte il farabutto! Fatto sta che Matteo Caccia ha raccolto le più belle e ne ha fatto una serie su Audible che potete ascoltare qui , ma non ditelo a mia mamma o ai miei ex fidanzati e soprattutto non ditelo a Giovanni Floris!